La Simbologia della Laurea
Che si tratti di nastri, accessori o confetti, il rosso è il colore della Laurea.
Sai da cosa deriva questa usanza?
In epoca romana, i personaggi illustri indossavano una toga bordata di rosso. Questo colore potente è simbolo di energia mentale e fisica che aiuta a combattere le sabbie mobili della passività infondendo una forza straordinaria. Il rosso influisce sul battito cardiaco e sulla pressione sanguigna stimolando i ritmi vitali. Inoltre, è sinonimo di:
-grande passionalità;
-creatività;
-fiducia in se stessi.
Insomma, è il colore di chi vuole farcela.
Insieme al tocco, il classico cappello nero squadrato del laureato, rappresenta convenzionalmente la laurea. Eppure, nonostante il rosso resti il simbolo della laurea per eccellenza, nel tempo ciascun ateneo ha scelto un colore specifico.
L’Università di Cagliari, ha suddiviso in questo modo:
-Bianco per gli Studi umanistici;
-Rosso per Scienze Economiche, Giuridiche e Politiche;
-Verde Scuro per Biologia e Farmacia;
-Verde Brillante per Scienze;
-Nero per Ingegneria e Architettura;
-Azzurro per Medicina e Chirurgia.
Infine, immancabile accessorio nel giorno della Laurea è la corona di alloro.
Nell’antica Grecia ogni quattro anni si celebravano a Delfi i giochi pitici in onore di Apollo Pitio, uccisore del serpente Pitone, oracolo presso una sorgente ai piedi del Parnaso.
I vincitori delle gare poetiche, musicali, atletiche e ippiche, ricevevano in premio una corona di alloro colto nella valle di Tempe e avevano diritto a porre la propria statua nel santuario delfico.
Ispirandosi ai rituali tradizionali del mondo romano che la vedevano sulla testa di generali trionfanti e imperatori, nel medioevo fu istituita l’incoronazione poetica.
Celebre è la cerimonia in onore di Petrarca che, con il serto di alloro posto sul capo, riceve sul Campidoglio il “Privilegium Laureae” dichiarando di accettare l’onore dell’alloro non solo per ambizione ma perché il suo esempio sia di stimolo per altri.
La corona triumphalis costituiva, dunque, il massimo onore e adornava personaggi degni di stima.
C’è un aneddoto curioso che si dovrebbe sempre tenere a mente.
Il Generale glorioso adornato di alloro sacro era seguito durante tutta la sfilata da uno schiavo che recitava la frase “memento mori” ossia “ricordati che devi morire”.
Questo per ricordare che la gloria è solo un passaggio temporaneo.
Che tu stia celebrando un traguardo o meno, sappi che presto la situazione potrebbe cambiare.
In un mondo in continua evoluzione però, c’è qualcosa che non passa mai:
le tradizioni che sopravvivono nel tempo grazie a coloro che vivono tenendone accesso il ricordo.