Su di noi
La Pelegrina nasce in un piccolo laboratorio artigianale nel cuore di Cagliari e riscopre la propria autenticità lontano da anonimi scaffali zeppi di prodotti stantii, in un vero e proprio confettificio in cui è possibile creare qualcosa proprio per te.
Esponiamo i confetti con cura, pronti da degustare sfusi o custoditi in pregiate scatole pastello ornate di nastri, confezionate a mano una ad una. Non solo un negozio, un salotto profumato di mandorle tostate in cui accomodarsi sul divano e condividere i preparativi del tuo giorno speciale, avvicinarsi al bancone vecchio stile alla scoperta dei migliori sapori fruttati, tostati, vanigliati e speziati, vivere a pieno gli stati d’animo e saggiare il gusto delle emozioni.
I preparativi ti mettono alla prova? Possiamo offrirti Sabato del Villaggio, un confetto ai fiori di camomilla. Riesci a sentire questo aroma gradevole ed il suo effetto così rilassante ?
Se sei passionale e piena di vita, prova La Grande Odalisca, al peperoncino avvolgente e afrodisiaco. Non rinunci al romanticismo? Ofelia, il confetto alla rosa per fare un tuffo nei ricordi del passato, è ciò che ci vuole per te.
C’è un’ultima cosa che devi sapere. La Pelegrina seleziona le materie prime a sostegno delle piccole produzioni per valorizzare i territori e lavora cercando di recuperare le antiche tecniche del mestiere.
Assaggia Macchia Mediterranea, un confetto alla Mandorla di Sardegna bio con bacche di mirto, armonioso nella forma, profumato e naturalmente colorato. Se invece sei a caccia di nuovi sapori, Divino Amore è una chicca alla nocciola Gentile delle Langhe (I.G.P.) ricoperta di cioccolato rosa Ruby, la più grande innovazione nella lavorazione del cacao da quasi cento anni.

Abbiamo trasformato un sogno in realtà
Con la passione e la curiosità ci siamo spinti oltre quelli che sembravano limiti insormontabili e non abbiamo mai smesso di credere nel nostro progetto. Abbiamo viaggiato, rovistato pagine e pagine di vecchie ricette, conosciuto i migliori maestri, messo le mani e l’anima in pasta, ascoltato e riascoltato vecchie storie.
Ora siamo pronti a raccontarvi la nostra.

Sulla Via del Confetto
Non è la nostra quarta generazione di Maestri Confettieri, ma è la prima nell’Isola.
Quest’antica arte non ci è stata tramandata ma abbiamo scelto di apprenderla con amore, sperimentando profondamente il valore della tradizione.
Dopo anni di lavoro senza mai sentirmi nel posto giusto, ad un passo dalla Laurea, sentivo mancare un senso alla vita. Tutto accade un giorno durante un viaggio in solitaria quando ricevo inaspettatamente una telefonata dai miei zii che si sono trasferiti da poco in quei luoghi e decidiamo di incontrarci a Sulmona, capitale dei confetti, confezionati già dal 1400 nel Convento di Santa Chiara. Dopo un Bocconotto in un Caffè Liberty, incappiamo nel magnifico opificio di Confetti Pelino, fondato nel 1783. Esploriamo il Museo e ammiriamo i Confettieri al lavoro da un piccolo vetro posto sulle scale fra foto in bianco e nero e tantissimi riconoscimenti.
Ho subito il fascino dei confetti sin dal primo momento. Mi facevano pensare ai momenti felici, piccoli e perfetti, con l’anima avvolta eternamente al sicuro. Si dice che quando sei pronto lo sono anche le cose. Così, è arrivata l’occasione.
Sono stata accolta e guidata all’interno di quella che ricordo come una cartolina sbiadita, con un solo passo mi ha riportato indietro nel tempo. Le storie interessanti hanno il potere magico di ricordarti l’importanza di scriverne una tua. Questa esperienza emozionante ha riportato l’entusiasmo e con lui, il sogno di creare in Sardegna una Confetteria d’altri tempi, con vasi colmi di confetti sfusi, nastri preziosi, confezioni delicate, l’odore dolce dal retrobottega che si diffonde nel piccolo salotto in cui scegliere ogni dettaglio per un evento importante.

Storia di una perla
Ci fu un tempo in cui le perle si contendevano con i diamanti il primo posto come oggetti iconici di bellezza. A differenza delle gemme preziose, le perle sono naturalmente belle.
Hanno solo bisogno di essere trovate.
A metà del XVI secolo, su una spiaggia dell’Isola di Santa Margareta, uno schiavo trovò un guscio insignificante tanto che fu tentato di ributtarlo in mare. Scoprì al suo interno una perla straordinariamente grande e fu ricompensato con la libertà.
Anche se non hai mai sentito il suo nome, La Pelegrina è la perla più famosa al mondo.
Gli storici l’hanno chiamata Incomparabile per il suo collo allungato che la rende unica, ma l’etimologia rimanda alla parola “pellegrina” come “errante”. Il suo viaggio, infatti, è appena iniziato, vagabonderà a lungo e passerà di casa in casa reale senza mai trovare un vero padrone.
Giunta alla corte di Spagna dalle Colonie, diventa l’ornamento del morbido cappello di velluto nero di Filippo II. Il suo successore utilizzerà poco la perla, sua moglie Margherita d’ Austria la indosserà in occasione del Gran Ballo del 1605 a Madrid per celebrare la pace fra Inghilterra e Spagna a cui seguiranno grandi festeggiamenti in onore della visita del Principe di Galles per cui si terranno giostre e corride. La perla comparirà durante i più importanti eventi della corte spagnola e servirà re e regine per molte generazioni. Accompagnerà una giovane sposa, Maria Luisa d’Orlèans, che giungerà alle sue nozze su un cavallo andaluso con i capelli sciolti lungo le spalle ed un cappello di piume adornato con la perla. Si narra che Filippo IV la donò a sua figlia Maria Teresa, futura moglie di Luigi XIV e così sia giunta alla corte di Francia per poi andare smarrita con la Rivoluzione.
Altri sostengono che, con la guerra di successione spagnola, insieme agli altri gioielli della corona, la Perla abbia lasciato definitivamente la Spagna superando il confine nascosta nella sacca di un valletto. In ogni caso, dopo il 1707 la sua storia si fa confusa, è stata rivendicata in Spagna, in Sardegna e a Mosca ma ogni tentativo di ripercorrere il suo cammino è fallito.
Ricompare misteriosamente nelle mani della ricca nobiltà russa ma non è dato sapere quando e come sia finito nel portagioie della Principessa Zinaida Yusupov, grande ereditiera, nota per bellezza e generosità. Coinvolto nell’omicidio di Rasputin, il figlio Feliks, unico erede del titolo principesco e del patrimonio di famiglia, riuscì a fuggire da San Pietroburgo con due Rembrandt e alcuni gioielli – fra cui la famosa Pelegrina – per stabilirsi a Parigi. Riuscì a separarsi dalla Perla cedendola dopo tempo ad un famoso gioielliere di Ginevra, che la cedette a sua volta ad un collezionista che la mise all’asta presso Christie’s nel 1989.
Come avrai ormai scoperto, La Pelegrina è prima di ogni altra cosa simbolo di emancipazione e di straordinaria bellezza. La forma allungata che l’ha resa speciale ricorda quella del confetto per eccellenza in cui la pregiata mandorla è teneramente avvolta dallo zucchero vanigliato. Abbiamo voluto farne il nostro segno distintivo incastonandola come un gioiello e sormontandola di un allegro fiocco nastrato, pronta ad adornare il tuo evento.